LOGICO TOUR 2015: PER LA TERZA VOLTA CESARE CREMONINI HA SCELTO ZR MUSIC FACTORY

Ottobre 2015. Anche per la preparazione di quest’ultimo Tour, Cesare Cremonini ha deciso di avvalersi degli spazi di ZR Music Factory. Per due settimane consecutive il cantautore bolognese ha provato la nuova scaletta per gli ultimi concerti che ha tenuto in tutta Italia. Ringraziamo tutto il suo Staff per la professionalità e l’amicizia che ormai ci lega, vi aspettiamo presto.

 

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Oggi parliamo di amici… parliamo dei Mollier.

16 dicembre 2015. Oggi parliamo di amici… parliamo dei Mollier.

La musica dei Mollier crea atmosfere noir, fondendo diverse tipologie di sonorità. I brani sono accomunati da variazioni melodiche ricercate e fantasiose e da testi profondi scritti interamente in italiano. E’ stato definito da più parti un genere “acustico noir”. Tutto nasce nel 2004 quando Andrea Zannoni (tastiere, pianoforte) e Luca Mazzamurro (voce, chitarre) si ritrovano per ricominciare una collaborazione musicale nata fra i banchi delle scuole superiori. La prima registrazione che effettuano insieme, a seguito della quale è partita la composizione dei brani originali, fu Hallelujah, una cover di Jeff Buckley che ha ricoperto per entrambi il ruolo di grande ispiratore. Nel corso degli anni i due musicisti raffinano le loro composizioni utilizzando testi in lingua italiana.

Assieme al bassista Tommaso Preda, unitosi nel 2007, e grazie alla collaborazione di musicisti quali Enzo di Rosa, Silvia Cervellera e Vincenzo Broussard, i Mollier hanno partecipato a diverse rassegne di musica d’autore a livello nazionale, guadagnandosi il primo posto al concorso “Rock’o’clock” di Radio Tau (Bologna) e hanno partecipato alle fasi finali dei concorsi “Una voce dal Livenza 2007” (Pordenone) , “Palco in Piazza 2007” (Padova), “Barezzi Live” 2007 (Parma), “Tour Music Fest” 2008 (Roma), “Risonanze Unplugged” 2008 (Padova), “City Music Lab” 2009 (Bologna), “Marte Live” 2009 (Bologna), “Aspettando Villa Arconati” 2009 (Milano).

Il 4 Febbraio 2008 viene trasmesso su Radio Rai Uno il brano “L’altro sentire” durante la trasmissione “Demo”; il brano viene definito dai conduttori “pop d’autore raffinato”. Al Music Village 2008 (Catanzaro) entrano in contatto con la società Pirames International (Milano) che distribuisce l’EP sui principali store digitali. Ad agosto 2011 i Mollier realizzano la colonna sonora del cortometraggio “Riprogrammazione Neuronica”, prodotto dall’accademia nazionale del cinema.

Nel 2012 i Mollier si dedicano alla composizione dei brani che andranno a formare il primo album “Meccaniche Razionali”, alla cui registrazione, avvenuta nell’inverno 2013 presso la Front of House Factory di Bologna, partecipa il batterista Riccardo Capelli.

Nel 2014 sono ospiti di radio bolognesi come “Punto Radio”, “Alma Radio” e “Radio Città del Capo” .

Meccaniche Razionali è un album pubblicato nel dicembre 2014, ispirato dalla visione che scienza e spiritualità rappresentano in maniera sempre più inequivocabile due facce della stessa medaglia: alla luce delle nuove scoperte nel campo della fisica quantistica emergono affascinanti analogie con quanto predicato da secoli dalle filosofie orientali. Il mistico e lo scienziato trovano un terreno comune di confronto. Sulla scia di queste scoperte la speranza è che nell’uomo occidentale, abituato a credere alla scienza, possano nascere nuovi stimoli che lo portino ad avvicinarsi a queste filosofie fino ad ora considerate molto lontane da ciò in cui noi credevamo.

Dall’album è stato scelto come primo singolo il brano “Se ci fosse un uomo”, cover di G.Gaber.

 

Se ci fosse un uomo

Link video youtube: http://www.youtube.com/watch?v=F7bAR1GL7Ys

Canale youtube: http://www.youtube.com/Mollieritalia

 

Contatti:

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mollieritalia@gmail.com

 

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Billy Bogus presenta The Caribbean House.

15 dicembre 2015. Billy Bogus presenta The Caribbean House.
 
Dopo un promettente inizio con “Night Drive” uscita per Get Wet, il progetto The Caribbean House dà alla luce un intero vinile per la Pizzico Records, introdotto dal creatore/curatore Billy Bogus.
Direttamente dall’elettronica suburbana degli anni ’90 sapientemente mescolata con un approccio non comune, questa release è una miscela eccezionale di new wave e disco lenta, rigorosamente per avvoltoi notturni.
 
Data di uscita: 14 Dicembre 2015
 

The Caribbean House (TCH) è un collettivo che racchiude, nel suo involucro di contaminazioni, artisti storici della scena indipendente italiana come Cristiano Santini, fondatore e leader della seminale band bolognese Disciplinatha (tra le prime a fondere punk, rock e industrial all’insegna di un’estetica ambigua e post moderna, molto attuale se la si guarda con occhi contemporanei) e Federico Bologna dalle epiche schiere di Technogod e Ohmega Tribe, formazioni che nel cuore degli anni novanta hanno pubblicato dischi di interesse internazionale firmando anche per una major, cosa non automatica per chi proponeva musica così diversa dagli stereotipi.

Billy Bogus, all’anagrafe Niccolò Bruni, manager di Pizzico Records e alla soglia dei dieci anni di attività discografica, funge da collante per queste “heads” dispensando tagli e arrangiamenti gommosi sui synth glaciali di Bologna e il chirurgico sound design di Santini. Il risultato è un’evocazione afro squarciata da synth modulari e un appeal che di modaiolo ha davvero poco, se non un fumoso romanticismo.

Un esperimento che accoglie chi cerca di ragionare sulla musica e sul suo potere magico, oggi come allora.

Usciti in debutto sulla compilation MSK2YRS col brano Africa Addio, per celebrare il secondo compleanno di Museek, sono sbarcati sul V/A Foreplay #2 dell’etichetta Get Wet a ottobre 2015 e si dirigono verso la pubblicazione di un nuovo EP su Pizzico Records. 

 

FORMAZIONE:

BILLY BOGUS (sampling & programming) / CRISTIANO SANTINI (mixing & dubbing) / FEDERICO BOLOGNA (modular – analogue synyhs & drum machines) 

Vi presentiamo i vincitori del contest “La musica libera – Libera la musica”.

26 novembre. Oggi abbiamo proclamato i vincitori del nostro contest “La musica libera – Libera la musica”. E’ stato davvero bellissimo vedere la sala piena di giovani e artisti accomunati dalla stessa passione. Il 1 dicembre a Bologna chiuderemo la rassegna Politicamente Scorretto con la prima delle numerose iniziative che coinvolgeranno i premiati. Presso la Zona Roveri Music Factory saliranno infatti sul palco Macola, Carlo Bolacchi Page e Cranchi band, rispettivamente primo e secondi classificati della nuova sezione Musica libera per la legalità “Free music! No Mafia”, sezione fortemente voluta da me e dalla Regione Emilia-Romagna e che è stata accolta con entusiasmo dai partecipanti. Nel nostro impegno su questo fronte, sono – siamo – decisamente convinti che, per la promozione dei valori di cittadinanza responsabile, sia indispensabile parlare, comunicare, diversi linguaggi. Quello universale della musica è tra i più potenti. I vincitori si esibiranno nel corso dell’evento con i brani votati dalla giuria, affiancati dalla conduzione di Paola Maugeri, dalle parole di Alessandro Gallo, dalle esperienze sulla legalità di Arci nazionale e di Libera Contro le Mafie, e dal concerto aperto a tutti gratuitamente del rapper Ghemon. La serata sarà trasmessa in diretta sui siti di Magazzini Sonori e di Politicamente Scorretto grazie a LepidaTV. Le canzoni vincitrici e quelle menzionate dalla giuria saranno inoltre raccolte in un cd, che distribuiremo a chi interverrà a questo e agli eventi del contest.
Ringrazio tutti i partner del concorso che hanno messo a disposizione, risorse, i palchi per gli altri vincitori e tanta passione.

 

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Morphing Studio

Uno studio che accomuna il meglio della moderna tecnologia applicata all’audio professionale, con l’inconfondibile ed insostituibile calore dell’equipaggiamento analogico.Il progetto acustico della control room e delle sale di ripresa, assicura una resa sonora sempre ottimale. Due sale di ripresa, di cui una molto ampia ed un iso boot, tutti cablati con la regia per un totale di oltre 40 linee microfoniche. Morphing Studio si presta particolarmente a riprese live in multicanale e a tutte quelle situazioni in cui è necessario catturare tutta l’energia e la carica emotiva di una performance dal vivo coniugate ad un’alta qualità di registrazione.

Morphing Studio si trova in via dell’ idraulico 1 a Bologna presso @ Zona Roveri Music Factory.
Per info:
051/0568850
morphingstudio@zonaroveri.com

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1 dicembre 2015: Ghemon “La musica libera – Free music! No mafia!” sul palco di Zona Roveri Music Factory

20 novembre 2015. Martedi’ 1 dicembre 2015  Zona Roveri Music Factory ospiterà la serata finale della rassegna “La musica libera – Free music! No mafia!” Sul palco i giovani musicisti vincitori dell’omonima sezione del concorso regionale “La musica libera. Libera la musica” ci terranno compagnia per tutta la serata, affiancati da Paola Maugeri, Alessandro Gallo e dalla star Hip hop Ghemon .

Di seguito alcune info riguardanti la rassegna:

17 novembre 2015. PACE, DIRITTI, CULTURA DELLA LEGALITÀ: TORNA POLITICAMENTE SCORRETTO
Questa mattina abbiamo presentato Politicamente Scorretto, la rassegna di impegno civile voluta da Casalecchio delle delle Culture, in collaborazione con Carlo Lucarelli, Libera Contro le Mafie e Avviso Pubblico.
L’edizione 2015, che si terrà a Casalecchio di Reno dal 20 novembre al 1 dicembre affronterà come sempre temi di grande attualità, attraverso la letteratura, il giornalismo, il teatro e la musica.
Al centro del programma le ecomafie, il caso Pasolini, il processo Aemilia, i beni confiscati e Danilo Dolci, rimpianto sociologo, educatore, poeta e pacifista.
Davanti ai terribili fatti di ‪#‎Parigi‬ è stata inoltre pensata un’iniziativa speciale per conoscere e affrontare le strategie del terrorismo. Un atto doveroso, per riflettere a mente fredda su quanto sta accadendo nel mondo, senza farsi prendere dall’odio, e cercando di costruire un percorso di pace con l’Islam, perché quella militare non può essere la risposta. “La parola alle armi, le armi della parola” il 21 novembre alle 15 sarà dunque un’importante occasione per discuterne insieme. E’ necessario un dialogo con le comunità islamiche. Isolarle significa fomentare rancori che prestano solo il fianco ai signori del terrore e a nuove ondate d’odio.
La cultura della legalità è tutta un’altra musica! E lo dimostreremo con la serata finale della rassegna “La musica libera – Free music! No mafia!” che il 1 dicembre vedrà sul palco di Zona Roveri Music Factory a Bologna i giovani musicisti vincitori dell’omonima sezione del concorso regionale “La musica libera. Libera la musica”, affiancati da Paola Maugeri, Alessandro Gallo e dalla star Hip hop Ghemon.
Politicamente Scorretto è oramai un appuntamento esemplare per tutta Italia, come esemplare anche anche il Testo Unico sulla legalità di cui la Regione Emilia-Romagna ha avviato l’iter. Un percorso importante che semplificherà, armonizzerà e razionalizzerà tutte le leggi regionali esistenti in materia, con un particolare sguardo alla lotta all’usura e al gioco d’azzardo, all’intervento sui beni confiscati e alle imprese interdette, tutelando i lavoratori che rischiano il posto.

 

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Qui finisce il settore democratico: Disciplinatha

18 novembre 2015. Oggi è passato a trovarci in ufficio Dario Parisini dei Disciplinatha, uno dei gruppi più emblematici ed ambivalenti che infiammarono l’underground musicale italiano degli anni ’90 a suon di pezzi che mescolavano Punk, Industrial, New Wave.
Nella foto c’è anche Cristiano Santini, voce della band bolognese, ed oggi sound engineer del Morphing Studio.
Sullo sfondo l’opera realizzata da Dinamo Innesco Rivoluzione per il cofanetto antologico “Tesori della Patria”.

Kraftwerk: Ritorno al futuro.

16 novembre 2015. Lunedi’ sera al Teatro dell’Opera di Firenze c’era il pubblico delle grandi occasioni, per l’unica data italiana del live in 3d dei Kraftwerk. I biglietti erano stati polverizzati in meno di un giorno e le aspettative fra la platea, munita di occhialini personalizzati (e non poteva che essere cosi’ visto che i dettagli non sfuggono mai alla band teutonica) distribuiti agli spettatori al momento dell’ingresso in teatro, erano davvero alte.

Uno spettacolo visivo e musicale di oltre 2 ore in cui la band ha snocciolato via via tutti i grandi classici, da Computerlove ad Autobahn (con protagonista il maggiolino Wolskswagen nel video), da Tour De France all’imprescindibile Trans Europe Express, o all’attualizzata Radioactivity (i krautrocker hanno infatti alternato Fukushima ad Hiroshima) dimostrando, semmai ci fossero ancora dei dubbi, quanto fosse azzeccata la loro visione del futuro.

Ottimi gli arrangiamenti dei brani e la potenza sonora.. davvero una performance che ha lasciato il pubblico a bocca aperta. Il momento più atteso della serata è giunto dopo la prima breve pausa, quando i Kraftwerk hanno abbandonato il palcoscenico lasciando il posto a dei veri e propri automi che sembravano, se possibile, quasi più umani degli stessi musicisti tedeschi.

Personalmente mi sono mancate alcune versioni in tedesco di canzoni come Computer Liebe o Die Roboter…ma è l’unica “pecca” di un’esibizione fantastica.

Qualche dubbio in più invece sulla resa visiva del 3d…Non sempre i visual che facevano da contraltare alle performances musicali erano all’altezza…soprattutto se consideriamo le incredibili possibilità offerte dalle più recenti tecnologie. Trovo che, in passato, il supporto multimediale delle loro produzioni fosse più incisivo ed elegante.

Detto questo, sulle note di Music non stop si chiude il concerto di questa promettente giovane band, con una standing ovation del pubblico presente. Una nota di merito alla location, davvero spettacolare!

Setlist:

Vocoder Intro
Numbers
Computer World
It’s More Fun to Compute / Home Computer Computer Love

Mini Calculator
The Man Machine
Spacelab
Neon Lights
Autobahn
Airwaves
Geiger Counter / Radioactivity Electric Café
The Telephone Call
Tour de France 1983
Tour de France 2003

Trans Europe Express Metall auf Metall Abzug

Bis:
The Robots
Aéro Dynamik Planet of Visions Boing Boom Tschak Techno Pop
Music Non Stop

Foo Fighters, da Cesena a Bologna tutti alla corte di Dave Grohl.

Nessuno, durante la maratona rock dei Foo Fighters all’Unipol Arena, sapeva degli spari, del sangue, dei morti, della paura, che attanavagliava Parigi. Se l’avessimo saputo, avremmo pregato Grohl di restare: “Keep playing”. Suonala ancora, Dave.

13 novembre 2015. All’interno della Unipol Arena di Bologna, venerdì sera, durante il concerto dei Foo Fighters, nessuno sapeva quello che stava succedendo in quelle stesse ore a Parigi. Nessuno, durante quella folle ed esaltante maratona di rock sfrenato, sapeva degli spari, del sangue, dei morti, della paura, che, a una manciata di chilometri di distanza (come se la distanza significasse qualcosa poi), attanagliava centinaia di persone, alcune delle quali erano andate a sentire un concerto rock proprio come noi (quello degli Eagles Of Death Metal a Le Bataclan, un gruppo peraltro vicino allo stesso Grohl).
Fa strano pensarci, e fa strano anche essere qui a scriverne, a parlare di un “live” (dei Foo Fighters, appunto) mentre di là si sparge la morte. Ma la musica non è (solo) divertimento: la musica unisce, tiene insieme le persone, gli amici e quelle che non si conosceranno mai, ma che, per il tempo di una canzone, diventano magicamente “noi”. Non è un caso che l’Isis abbia colpito anche lì, sotto a un palco. La musica è vita, è gioia, libertà, speranza. E a chi sparge terrore non c’è niente che possa fare più male di queste parole. Ed è anche per questo che noi decidiamo comunque di parlarne.
È stato un concerto tutto da sudare, ballare e pogare quello di Dave Grohl e suoi all’Arena di Bologna. Le avevamo viste le foto col gesso, li avevamo guardati i video con gli assoli di chitarra «in poltrona», lo sapevamo già (da un pezzo) che l’ex batterista dei Nirvana è un musicista dalla grinta incontenibile e un po’ matta. Eppure finché non ce l’hai lì davanti dal vivo, immobile e comunque inarrestabile, è difficile immaginare fino a che punto riesca ad arrivare, seduto su quel trono luminoso di chitarre, con la gamba bloccata.
«Lo volete conoscere il segreto?», urla il 46enne dal palco. «Il segreto è alternare pezzi bum bum bum a brani più lenti, fare della pause». Solo che lui le pause quand’è che le fa, va sempre col piede dritto sull’acceleratore, dalla scatenata The Pretender alla più dolce Big Me, che tutti intonano con le lucine dei telefoni al cielo. Dal trono che scorre avanti e indietro sulla pedana, Grohl domina l’Arena, e tu neanche te ne accorgi che il re è in realtà una rockstar seduta. «Volete ballare tutta la notteee? Vi faccio vedere io come si fa». E poi lo fa davvero vedere (con Monkey Wrench, White Limo, All My Life).

«È un piacere e un onore essere qui a Bologna, una città dove già prima di voi avevo tanti cari amici», dice al netto di tutti i fucking. «Anni fa, quando venivo in Europa con la mia vecchia band degli Scream, ovunque andassimo a suonare venivano a sentirci in sessanta, al massimo cento. In Italia no, in Italia c’erano sempre migliaia di persone, ecco perché qui ho tanti amici!», racconta citandone alcuni (tra cui una ex fidanzata non meglio identificata come “Loretta”?).
Congregation è un trittico di colori, Walk un bagno di luci dorate. «Chi è qui a sentire i Foo Fighters per la prima volta?», chiede Grohl. E parte con le presentazioni dei compagni, che non sono mica solo «quelli della band», ma il chitarrista Chris Shiflett (“Chris questa è Bologna, Bologna questo è Chris”), il tastierista Rami Jaffee, il bassista Nate Mendel, l’altra chitarra storica Pat Smear, e poi lui, il biondo e scatenatissimo Taylor Hawkins. «Stai bene?», domanda Dave inaugurando un siparietto italo-idiota. “Stai bene?” -“Prego”. “Sei grande!” – “Grazie”. “Che stronZo, vafanculo Bologna!”, sproloquia suscitando ilarità e fischi ironici di disapprovazione (“Calma ragazzi!”).
Col pubblico Grohl ci gioca in continuazione e gli basta un cenno di ciglio, una scrollatina di spalle, per assecondare e/o sollecitare gli umori della platea. Che va dalle giovani coppie pop ai ragazzi (e non più tali) del rock. «Voi italiani siete pazzi!», ripete come già aveva fatto a Cesena per la festa-evento promessa ai Rok’in1000 di questa estate. E la pazzia del pubblico – ma prima ancora la sua – si manifesta in particolare in Skin And Bones, che a colpi di Mahna-Mahnà (uno dei ritornelli dei Muppets) Grohl trasforma in una gag interminabile: la platea risponde e lui va avanti «a fare il cretino», divertendosi come un matto. La sua risata è travolgente.
«Mi sento come se noi siamo il pubblico e voi la band! », urla poi. «È stato un concerto perfetto, perché voi siete perfetti», ringrazia, carismatico e piacione.
«A noi Foo Fighters non piace uscire e fare finta che sia finita per farci pregare di tornare. A noi piace suonare suonare suonare», dice prima di terminare con Best of You.
Beh, se avessimo saputo quello che ci avrebbe aspettato poi fuori lo avremmo sicuramente pregato di restare, “Keep playing, keep playing”. Suonala ancora, Dave. Perché la musica non può e non deve finire, perché l’odio non la può fermare.
(Liberamente tratto da Vanity Fair).
 

MORANDI, BARBAROSSA, CARBONI: QUANDO SOTTO IL CIELO DI BOLOGNA GLI INCONTRI DIVENTANO MAGICI.

13 NOVEMBRE 2015. La bagarre social recente deve aver fatto davvero bene a Gianni Morandi, incontenibile ospite a sorpresa di Luca Barbarossa che alla Feltrinelli di Piazza Ravegnana presentava il CD “Radio DUEts Musica Libera”. Il cantautore romano aveva chiamato per la serata Luca Carboni, uno degli artisti che ha duettato con lui uno dei quindici pezzi inseriti nell’album nato con l’obiettivo di sostenere l’associazione Libera di Don Ciotti. “Non è lui” dice Barbarossa con la chitarra in mano indicando Morandi seduto tra il pubblico “è il suo social media manager, il vero Gianni è a zappare la terra”. “Mi ha telefonato Gianni Morandi e mi ha detto “so che sei a Bologna venerdì. Io passo” ed eccolo qua. Lui è un grande, si comporta sempre come un ragazzino che viene a casa tua a fare i compiti” dice l’artista e conduttore di Social Club. Quella che doveva essere una semplice presentazione, seppur magistralmente condotta da Red Ronnie, è diventata alla fine un vero e proprio concerto dove i tre hanno intonato, tra le tante, “Vita”, “Occhi di ragazza”, “Una vita disonesta”, “Un’estate fà” e “Mare Mare”. Ne è venuto fuori un varietà improvvisato dove Morandi mattatore ha tenuto banco con gli altri due artisti raccontando aneddoti che hanno ripercorso gran parte della storia della canzone italiana. L’incontro si è chiuso con l’inevitabile pioggia di selfie e l’immancabile firma copie di Barbarossa.

(Liberamente tratto da La Repubblica BO)
 
L’album è composto da quindici tracce, sedici grandi artisti, quattordici duetti e pure un terzetto. Ci sono (quasi) tutti gli amici del capocannoniere della nazionale cantanti che sono passati dal programma radiofonico: Francesco de Gregori, Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Gianni Morandi, Alex Britti con Alessandro Mannarino, Luca Carboni ed i compianti Lucio Dalla e Franco Califano (“E’ un’emozione risentirli così vicini”). Il disco è registrato in presa diretta negli studi di Radio2: “Non c’è nulla di artefatto – racconta Barbarossa – solamente la voglia di divertirsi insieme giocando con la musica. La Social Band, diretta da Stefano Cenci, fa da colonna sonora a tutti questi incontri, regalando al progetto un suono solido e coerente”.

TRACKLIST:
SOLO UN GIGOLÒ con Francesco De Gregori
VENDERÓ con Edoardo Bennato
FELICITÀ con Giuliano Sangiorgi
UN’ESTATE FÀ con Franco Califano
LUCE con Fiorella Mannoia
VITA con Lucio Dalla
UNA STORIA DISONESTA con Alex Britti e Alessandro Mannarino
LA PRIMA COSA BELLA con Malika Ayane
OCCHI DI RAGAZZA con Gianni Morandi
FINE DI UN AMORE con Fabrizio Bosso
PRENDILA COSÌ con Mario Biondi
DANCE ME TO THE END OF LOVE con Chiara Civello
HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI con Luca Carboni
UNA CITTÀ PER CANTARE con Ron
IL DISERTORE con Simone Cristicchi

GRANDE SUCCESSO PER LA 1° CASTAGNATA A ZR MUSIC FACTORY

11 novembre 2015. Secondo la tradizione San Martino è stato festeggiato anche nel nuovo spazio di ZR Music Factory. Nella terrazza/giardino, allestita per accogliere i ragazzi delle Sale Prova e di Music Academy che si sono esibiti in una Jam chitarristica, mentre tutti gli altri ospiti intervenuti gustavano allegramente castagne arrostite e buon vino rosso. Visto il successo del primo appuntamento, lo staff di ZR Music Factory sta già pensando al prossimo evento di dicembre.

Stay Tuned!!